Thursday, April 18, 2013

drink the artist juice







drink the artist juice di Valeria Borrelli con Mattia Doto - foto di Antonio Sacco
food by ispirazione arte e Antonella Sautto

Wednesday, April 03, 2013


 sabato 13 aprile 2013 ore 21

Hypothesis for Expanded Super Theatre

una performance di Domenico Mennillo
musiche originali di Marco Di Palo e Nino Bruno


poemi, drammaturgia e voce Domenico Mennillo
violoncello e loop station Marco Di Palo
organo Farfisa e nastri magnetici Nino Bruno
cinematografia Valeria Borrelli
food design Ispirazione Arte
produzione LACASAFORTE S.B._lunGrabbe
solo su prenotazione

Hypothesis for Expanded Super Theatre

Hypothesis for Expanded Super Theatre è un progetto multidisciplinare fra cinema, arti performative e poesia, pensato e prodotto da La CASAFORTE S.B. e da lunGrabbe  all’interno degli spazi di La Casaforte S.B. di Napoli fra la primavera del 2012 e la primavera del 2013 e presentato ora a Napoli in 2 diversi eventi concentrati fra aprile e maggio.

Sabato 13 aprile alle ore 21 verrà presentata Hypothesis for Expanded Super Theatre , una performance multimediale che prevede la realizzazione live di un poema-concerto di Domenico Mennillo (voce, poemi e drammaturgia) su musiche originali di Marco Di Palo (violoncello e loop station) e Nino Bruno (organo Frafisa e nastri magnetici); la performance dei tre artisti verrà realizzata  all’interno dei diversi spazi di La Casaforte  S.B. e in relazione alla video-installazione per cinema super 8 (pellicola in bianco e nero e colori per proiezioni in analogico e in digitale) di Valeria Borrelli ; gli spettatori confluiranno in uno spazio sotterraneo di La Casaforte S.B., un foyer esilarato, dove interagire con  interventi di food design, inizio-accesso alla performance stessa che prosegue poi negli spazi della ex Opificio e del refettorio cinquecentesco ora La Casaforte S.B. , chiostro e parte del'  ex Convento della Trinità degli Spagnoli.


 La performance è per solo 50 spettatori e vi si accede solo tramite prenotazione.

L’intero progetto nasce come esperimento artistico che, sin dal suo titolo, richiama ed invoca un  “Super Teatro” che si vuole “espanso” nelle sue stesse possibilità lirico-espressive;  un teatro che, sganciandosi dai suoi modelli plurisecolari fondati sui concetti di rappresentazione e simulazione, vede nella scrittura poetica, nella musica e nelle ricerche filmiche (vissute e agite in uno spazio architettonico ad esse discipline non convenzionali)  un filtro e una possibilità per un teatro di natura effimera, poetica e disincantata.

Nel 1970, Gene Youngblood, nel suo volume “Expanded Cinema”(ancora inedito in Italia), ipotizzava come decisiva la vitalità degli scambi fra le vari arti e discipline per l’innovazione non solo nel cinema, ma per tutti gli ambiti artistici non irrigiditi nei modelli narrativi e realistici.
Hypothesis for Expanded Super Theatre, oltre ad essere un omaggio a Youngblood e alle sue teorie, è soprattutto un lavoro legato alla sperimentazione di artisti che  lavorano sulla città,  sugli spazi architettonici , sulle modalità di convivenza e diffusione di arti, discipline e saperi.

I testi della performance e della video-installazione sono relativi ad alcuni poemi scritti negli ultimi 15 anni da Domenico Mennillo, dai versi del 1999 e 2000 come Platonopoli (città di scienziati e filosofi che doveva sorgere per mano di Plotino in Campania ai tempi dell’imperatore romano Galieno) o Fabula Rasa (una favola in versi destrutturata dai suoi elementi  retorici classici) realizzati entrambi con musiche per violoncello e loop station da Marco Di Palo, fino ai più recenti versi dell’installazione-expo  Atlante della Fertilità (presentata nel dicembre 2011 alla Fondazione Morra) con gli interventi per nastri magnetici su organo Farfisa a cura di Nino Bruno, per  arrivare infine ad alcuni versi inediti pensati da Mennillo appositamente per alcune sequenze del film che Valeria Borrelli ha tratto proprio riprendendo i tre artisti durante alcune letture-escursioni all’interno degli spazi di La Casaforte S.B., passando dalle terrazze a picco sui Quartieri Spagnoli fino alle tavole in legno dell’ellittica sala meta-teatrale.